IL MONITORAGGIO DELLE VIBRAZIONI Fasi operative Nelle fasi di realizzazione, i fronti di avanzamento lungo i tracciati dell’Autostrada A14 ospitano generalmente le sorgenti di vibrazioni più significative. Infatti in tale fase le lavorazioni che arrecheranno maggiori disagi saranno legate all’infissione dei micropali e alla compattazione dei rilevati con rulli vibranti. Anche i cantieri fissi principali e secondari sono aree con presenza di sorgenti di vibrazioni significative. La movimentazione dei materiali di approvvigionamento o di risulta lungo la viabilità di cantiere comporta una emissione di vibrazioni che può risultare significativa solo se localizzata in corrispondenza di edifici residenziali ad elevata densità abitativa. Le piste di cantiere sono in corrispondenza dell’A1 o parallele a quest’ultima, quindi l’impatto vibrazionale legato alle viabilità può essere ritenuto trascurabile. Le principali emissioni di vibrazioni derivanti dalle attività di cantiere sono attribuibili alle seguenti fasi: • scavi; • formazione dei rilevati (vibrocompattatori); • scavo dei pali di fondazione (sistemi a scalpello o a percussione): pali di grande diametro e micropali. Il progetto di monitoraggio identifica le aree problematiche e i punti di massima esposizione potenziale, fermo restando che le indagini in merito alle specifiche fasi di attività che verranno monitorate dovranno essere svolte preventivamente ai momenti di massimo utilizzo di macchine ed attrezzature, al fine di poter fornire elementi utili alla prevenzione dell’annoyance o del danno. Le vibrazioni da traffico autoveicolare non determinano situazioni di particolare criticità se lo strato d’usura della pavimentazione stradale è priva di discontinuità. In ogni caso sono previste attività di monitoraggio anche nella fase di post operam.

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